Storia sentimentale dell'astronomia
quindi sono chiamate bastoncelli, 7 milioni hanno una forma appuntita, e sono i coni. Colpite dalla luce, queste cellule rilasciano elettricità
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: su di lui gravava il sospetto che fosse atomista, e quindi dubitasse della reale trasformazione dell’ostia e del vino consacrati nella carne e nel
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ed efficace, e quindi destinata a imporsi nell’uso dei matematici).
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quindi anche nelle lenti). Con un prisma suddivise la luce solare nello spettro dei suoi colori e per raggiungere il numero sette, carico di significati
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dopo il corpo fu trovato senza vestiti in un fiume. La polizia parlò di omicidio ma non riuscì a trovare l’assassino. Rimase quindi il dubbio del
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quindi noi vediamo le eclissi con un certo ritardo, ma poi rigettò questa ipotesi non osando andare contro l’autorità della tradizione che voleva
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questo criterio Sirio, la stella più brillante del cielo, doveva essere la più vicina e la sua distanza, detta “siriometro”, divenne quindi la sua unità
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della parallasse. Niente di strano, quindi, se per più di un secolo, dalla fine del Seicento all’inizio dell’Ottocento, gli astronomi fecero un
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Terra lungo il meridiano di Torino gli risultò quindi di 40.322 chilometri anziché di 40.009,152.
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commerci contava più che la forza delle armi. È comprensibile, quindi, che l’unificazione delle misure sia diventata una delle principali
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scoperta di Urano: in effetti la sua distanza dal Sole risultò poco meno del doppio della distanza di Saturno. Le Verrier suppose quindi che il pianeta
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luce. Pure in questo caso c’è una connessione con la scala del sistema planetario e quindi con la parallasse solare. Per primo Roemer aveva dedotto
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le eclissi di Luna ma quasi impossibile per le eclissi di Sole. Il compito quindi passava ai loro colleghi specialisti in fenomeni improvvisi ed
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smentita, tra massa gravitazionale e massa inerziale, e quindi l’essenza misteriosa della massa: una cosa che tutti crediamo di sapere che cosa sia, purché
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, oggi sappiamo che il ciclo vero è magnetico, e quindi richiede un tempo esattamente doppio (22 anni) perché le macchie si riproducano con la stessa
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un telescopio da 95 millimetri di obiettivo. Poteva permetterselo, e quindi acquistò un rifrattore acromatico dal miglior ottico dell’epoca, il celebre
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Secchi e Schiaparelli intrattennero una fitta corrispondenza, e quindi è molto probabile che l’astronomo di Savigliano abbia usato la parola “canali” a
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Osservatori, troppi per un Paese unificato e con seri problemi economici. Matteucci pensò quindi a un coordinamento sotto una direzione accentrata – una sorta
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meccanico, Rosse nel 1840 realizzò uno specchio di un metro. Un po’ meno del maggior telescopio di Hershel. Puntò quindi al traguardo più ambizioso, un
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altissima quota avrebbero avuto un futuro. Pensò quindi a una stazione astronomica sulla cima del monte Bianco, a quota 4807: perché sapeva per
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poche stelle tutte concentrate nella Piccola Nube di Magellano, e quindi presumibilmente all’incirca alla stessa distanza da noi (oggi sappiamo che le
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anni dopo la pubblicazione dei Principia e quindi della legge di gravitazione universale, il ministro Richard Bentley scrisse all’autore di quel
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Gli ultimi anni di lavoro li spese ancora per difendere e precisare l’espansione dell’universo e quindi la teoria del Big Bang. Battaglia dura. Nel
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è diventata molto più nitida, ha una risoluzione dieci volte migliore e quindi porta nuove informazioni. Le più importanti sono sei: 1) le prime
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precise. Per giustificare le perturbazioni di Nettuno bisognava supporre che avesse una massa notevole, e quindi che fosse incredibilmente denso. No
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, Giappone e Australia. La lunghezza della base è risultata di 12.500 chilometri, quasi uguale al diametro della Terra, e quindi la massima possibile con
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dimensioni apparenti degli oggetti che osservavano. Che cosa fossero quelle sorgenti era quindi un enigma.
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avviene per la luce delle stelle: benché emettesse una grande quantità di energia, 3 C 273 doveva quindi essere quasi puntiforme.
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forte da collocarlo di gran lunga fuori della Via Lattea, alla distanza di un miliardo di anni luce (la stima attuale è 3 miliardi). Doveva quindi essere
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quindi con alta velocità di allontanamento (3C 273, per esempio, fugge a 44 mila chilometri al secondo, un sesto della velocità della luce). Alcuni erano
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alto da far pensare che siano a 10 miliardi da noi, ai confini dell’universo. Sono quindi anche oggetti molto giovani: galassie neonate.
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: quindi anche nel vuoto più perfetto c’è energia che dev’ essere conteggiata.
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Non era finita. I raggi cosmici fornirono ancora la scoperta dei mesoni K e quindi della famiglia delle particelle “strane”, nonché la scoperta della
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’imbuto dell’Inferno che termina con Lucifero incastrato nel centro della Terra (curiosamente il centro della Terra, e quindi anche dell’universo dantesco
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. Eclettico e caotico, si occupò di tutto, quindi anche di astronomia. Purtroppo è difficile inseguirlo nel disordine dei suoi appunti. Benché si definisse
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novembre e dicembre. Il 46 a.C. ebbe quindi 445 giorni e passò alla storia come “l’anno della confusione”. Da allora in poi gli anni normali furono di 365
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accumulato un anticipo di dieci giorni. L’equinozio di primavera veniva quindi a cadere l’11 marzo, mentre al Concilio di Nicea del 325 d.C. si era
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Neppure il calendario gregoriano è perfetto. L’anno tropico dura 365,2421988, e quindi l’anno gregoriano è più lungo di 26 secondi. Si accumulerebbe
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, sultano degli Ottomani. Il sultano aveva ottant’anni e quindi c’erano buone probabilità di azzeccarla. Giunse la notizia che effettivamente il
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cattivo fino al 17 ottobre. Arrivò quindi due giorni dopo Galileo, e lavorò con un sestante di ferro malconcio che dava un errore sistematico di 4’. Ma la
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fin dalle prime settimane: non c’era parallasse, e quindi l’astro doveva essere molto lontano; la stella non si muoveva, dunque non era una cometa né
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Le orbite ellittiche comportano un’altra rivoluzione, anche rispetto a Copernico: il Sole occupa uno dei fuochi delle ellissi, e quindi neppure lui è
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quindi sentimentale, perché l’affettività venne coinvolta prima della ragione.
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’universo dal loro punto di vista. Trovata geniale per attaccare la prospettiva antropocentrica, e quindi geocentrica, della cosmologia tolemaica.
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sempre più luce perché ciò consente di scorgere oggetti più deboli e quindi, di solito, anche più lontani nello spazio e nel tempo. I telescopi della
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’arcobaleno intorno alle immagini). Vetri diversi producono rifrazioni diverse. Si progettarono quindi obiettivi composti da due lenti fatte con vetri
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, e quindi dessero immagini rovesciate.
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intanto Galileo, che aveva optato per il barocco gioco di parole Cosimo/Cosmica, aveva dato il via alla stampa del frontespizio. Fu quindi costretto a
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era convinto che, essendo così brillante, Venere splendesse di luce propria, e quindi non potesse in nessun caso presentare delle fasi. Non contava
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La determinazione della longitudine aveva importanza strategica per la navigazione, e quindi per la guerra e i commerci. Ma mentre per la latitudine
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